Rischio nutrizionale nel paziente con insufficienza respiratoria


La maggior parte dei pazienti con insufficienza respiratoria presenta una condizione di malnutrizione per difetto, con diminuzione del peso corporeo legata a deplezione sia della massa grassa che di quella magra, espressione diretta di una riduzione dell’introito calorico giornaliero e del costo metabolico respiratorio nettamente incrementato.


Il costo energetico della respirazione normalmente compreso nei soggetti sani tra le 36 e le 72 Kcal/die può aumentare in maniera importante nella insufficienza respiratoria cronica.


La riduzione dell’apporto nutrizionale comporta un catabolismo muscolare che include i muscoli respiratori diminuendone la forza ed aggravando così il problema ventilatorio.


Il paziente tende a nutrirsi in maniera inadeguata assumendo diete semiliquide ipocaloriche, (the e biscotti, semolino, minestrine ecc.) povere in proteine, qualitativamente e quantitativamente insufficienti.


E’ quindi necessario fornire un apporto energetico nutrizionale rivolto ad ottenere un miglioramento delle condizioni generali ed una migliore efficienza degli scambi gassosi. Ciò è possibile utilizzando integratori mirati che in piccolo volume forniscano una elevata quota energetica e proteica con una formulazione di tipo iperlipidico al fine di moderare la produzione di CO2 correlata ad una elevata assunzione di carboidrati. Quando l’insufficienza respiratoria cronica conduce ad ipercapnia il supporto nutrizionale deve infatti evitare l’aumento eccessivo nella produzione di CO2 data l’impossibilità da parte del polmone di aumentare gli atti respiratori.


La composizione della dieta influenza la produzione di CO2; il rapporto tra CO2 prodotto ed O2 consumato per l’ossidazione dei nutrienti rappresenta il quoziente respiratorio (QR), pari ad 1.0 per i glicidi ed a 0.7 per i lipidi: data una certa quantità di ossigeno, si produce più CO2 per 1 g di glicidi ossidati che per 1 g di lipidi.


Elevati carichi di carboidrati possono far precipitare l’insufficienza respiratoria per l’incapacità di questi pazienti di aumentare la ventilazione/minuto. Inoltre un eccesso di carboidrati rispetto alle necessità energetiche del paziente cioè diete ipercaloriche iperglicidiche favoriscono la lipogenesi cioè la trasformazione in trigliceridi dei carboidrati in eccesso, processo questo che utilizza grandi quantità di ossigeno con produzione elevata di CO2 ed acqua.


In tali casi occorre quindi favorire l’utilizzo di integratori assumibili con  elevata concentrazione calorica che forniscano almeno la metà delle calorie come lipidi.



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Data ultimo aggiornamento: 14 settembre 2024