Cos'è e come si misura il fabbisogno energetico?
Un'alimentazione equilibrata, in un individuo sano, deve garantire giornalmente l'apporto di una quantità di energia proporzionata alle sue esigenze, ovvero alla sua spesa energetica, tale cioè da mantenere il proprio bilancio energetico in pareggio e mantenere costanti il suo peso e la sua composizione corporea.
Per calcolare il fabbisogno energetico di un individuo bisogna conoscere da un lato il dispendio energetico totale e dall'altro le calorie contenute negli alimenti.
Le componenti che contribuiscono a determinare il dispendio energetico sono:
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- il metabolismo basale
- l'attività fisica
- la termoregolazione
- la termogenesi indotta dagli alimenti (o azione dinamico specifica - ADS - degli alimenti)
A queste si aggiungono, in condizioni fisiologiche particolari:
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- il dispendio per l'accrescimento
- il dispendio per la gravidanza e la lattazione.
Il metabolismo basale
Il metabolismo basale (MB) rappresenta la componente di gran lunga più importante del fabbisogno energetico totale. Esso è influenzato da massa corporea, età, sesso ed abitudini di vita.
E' la quantità minima di energia necessaria per il mantenimento delle attività vitali, come il lavoro meccanico del cuore e dei muscoli respiratori.
L’unità di misura dell’energia è la caloria: questa è definita come la quantità di calore necessaria per portare la temperatura di 1 grammo di acqua distillata da 14,5 °C a 15,5 °C, a pressione costante di 1 atmosfera. Comunemente viene utilizzata la kilocaloria, corrispondente a 1000 calorie o, secondo il Sistema Internazionale, il joule o kjoule, definito come l'energia necessaria per muovere di un metro la massa di un chilogrammo alla velocità di un metro/secondo: 1 kcaloria corrisponde a 4,184 kjoule.
Il consumo energetico dell’organismo, sia a riposo (MB) sia durante l’attività fisica, viene misurato mediante la calorimetria, diretta o indiretta.
Nel caso della calorimetria diretta, ormai caduta in disuso, è necessario poter disporre di un sofisticato e costoso impianto, la camera calorimetrica, in cui il soggetto è sveglio, a digiuno da 12 ore, a temperatura costante ed in riposo sia fisico che mentale.
La calorimetria indiretta è invece effettuata attraverso un spirometro a cui il soggetto viene collegato: in questo caso, si valuta la quantità di ossigeno consumata e di anidride carbonica prodotta. In tal modo è possibile calcolare il quoziente respiratorio, che fornisce una stima della miscela dei nutrienti che è stata metabolizzata a fini energetici, sia in condizioni di riposo che sotto sforzo.
Un metodo per valutare il MBR (basal metabolic rate si basa su formule composte da semplici equazioni di stima. La formula comunemente più utilizzata è quella di Harris-Benedict, che prende in considerazione sesso, età (anni), peso (kg) ed altezza (cm).
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- BMR uomo (kcal/die): 66.5 + (13.75 x peso) + (5.003 x altezza) – (6.775 x età)
- BMR donna (kcal/die): 655.1 + (9.5663 x peso) + (1.85 x altezza) – (4.676 x età)
La stima del metabolismo basale con formule predittive potrebbe non essere sufficientemente attendibile, in particolare, nei soggetti affetti da sovrappeso ed obesità.
Attività fisica
Il dispendio energetico derivante dall'attività fisica, lavorativa e ricreazionale, rappresenta, dopo il MB, la componente più importante del fabbisogno energetico giornaliero. Essa varia in funzione del tipo, della durata e dell'intensità con cui la si svolge ma dipende anche dal peso corporeo, dalle dimensioni e dall'età del singolo individuo. Per quanto riguarda gli adulti l'apporto può essere valutato con semplicità calcolando il MB ed aggiungendo una quota di energia pari al 30% per attività sedentaria, al 40-50% per attività moderata e dal 60 al 100% per attività molto intensa.
Termoregolazione
Per mantenere l'omeotermia corporea, l'organismo richiede un apporto energetico extra che viene valutato in media del 5% per ogni 10°C in più o in meno rispetto ai valori normali (nei nostri climi può ritenersi trascurabile).
Azione dinamico specifica degli alimenti
L'ingestione, la digestione, l'assimilazione e l'utilizzazione dei nutrienti determinano tutte un dispendio energetico. Esso è specifico per ciascun nutriente: è maggiore per le proteine, inferiore per i carboidrati, ed in ultimo per i lipidi.
Fabbisogno energetico per la gravidanza e la lattazione
La gravidanza richiede un maggior apporto di calorie per l'aumentato MB, per la formazione di nuovi tessuti, per il maggior lavoro dovuto all'incremento ponderale. Si ritiene necessario un supplemento di 200 Kcal/die. Quote suppletive di energia sono necessarie anche nel periodo della lattazione anche se molto inferiori a quanto suggerito un tempo: una donna in buone condizioni di nutrizione e con qualche chilo di tessuto adiposo accumulato in gravidanza necessita al massimo un aumento di 300-500 calorie\die.
Fabbisogno energetico per la crescita
I livelli calorici durante l'infanzia e la giovinezza sono ovviamente più elevati di quelli degli adulti. L'Istituto Nazionale della Nutrizione in collaborazione con le maggiori società scientifiche del settore, stabilisce e rivede periodicamente i LARN (Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di energia e Nutrienti per la popolazione italiana), per una introduzione calorica corretta e equilibrata.