Cos'è il diabete gestazionale?
È una forma di intolleranza agli zuccheri che compare durante la gravidanza e termina con essa. Viene diagnosticato nel 2° o 3° trimestre di gravidanza.
Alcune donne hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete gestazionale se:
- erano in sovrappeso prima della gravidanza
- hanno più di 35 anni
- hanno avuto il diabete gestazionale in una precedente gravidanza
- hanno familiari di primo grado affetti da diabete di tipo 2
- provengono da una famiglia afroamericana, ispanica o nativo americana
Come viene diagnosticato?
La valutazione di una donna in gravidanza deve prevedere due aspetti: lo screening del diabete manifesto e quello per il diabete gestazionale.
Lo screening e l’eventuale diagnosi di diabete manifesto vengono effettuate alla prima visita in gravidanza con la misurazione della glicemia plasmatica a digiuno e dell’emoglobina glicata. Per la diagnosi si utilizzano gli stessi criteri impiegati al di fuori della gravidanza (glicemia a digiuno ≥126 mg/dl, glicemia random ≥200 mg/ dl o HbA1c ≥48 mmol/mol o ≥6,5%), riconfermate in una successiva occasione.
Lo screening per il diabete gestazionale si basa sulla valutazione dei fattori di rischio specifici: le donne con almeno un fattore di rischio devono eseguire un OGTT (carico orale di glucosio con 75 g di glucosio) alla 24°-28° settimana di gestazione. Per donne ad elevato rischio (obesità, pregresso diabete gestazionale e glicemia a digiuno 100-125 mg/dl all’inizio della gravidanza) è necessario uno screening precoce, con OGTT alla 16°-18° settimana, da ripetere se negativo, alla 24°-28° settimana.
Perché tenerlo sotto controllo?
Se il diabete gestazionale non viene trattato possono determinarsi:
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- una maggiore possibilità di partorire un bambino di più di quattro chili, una condizione nota come macrosomia che aumenta la possibilità di difficoltà e lesioni durante il parto vaginale, o di un parto cesareo
- un alto rischio di nascita prematura e problemi respiratori (stress respiratorio) per il neonato
- un alto rischio di ipoglicemia nel bambino subito dopo il parto
- una maggiore di possibilità, per la mamma, di preeclampsia (pressione sanguigna alta e problemi al fegato o ai reni)
Come tenerlo sotto controllo?
Potranno essere raccomandati:
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- una dieta sana e controllata e la regolare pratica di esercizio fisico: in molti casi queste misure saranno sufficienti per gestire la glicemia per il resto della gravidanza
- la compilazione di un diario alimentare e la registrazione del peso
- il quotidiano automonitoraggio della glicemia con l'utilizzo di un glucometro: potrà risultare necessario dover controllare la glicemia più volte al giorno, solitamente a digiuno o dopo i pasti
Se con la gestione dell'alimentazione e la pratica di esercizio fisico non si riesce a mantenere la glicemia sotto controllo, potrebbe essere necessario il trattamento con farmaci o insulina per il resto della gravidanza.
Il parto: cosa aspettarsi
Durante il travaglio e il parto mamma e bambino saranno attentamente monitorati: saranno misurati i livelli glicemici e se, necessario, adeguatamente trattati.
Dopo il parto la glicemia della mamma sarà valutata per alcune ore: solitamente ritorna velocemente alla normalità. Anche la glicemia del bambino verrà monitorata e trattata in caso di necessità.
Dopo il parto...
Il controllo della glicemia sarà parte del check-up materno dopo il parto. Il controllo della glicemia è consigliato da 4 a 12 settimane dopo il parto.
Circa il 60% delle donne che hanno il diabete gestazionale sviluppano il diabete di tipo 2 entro dieci anni dalla gravidanza.
Il modo migliore per rimanere in salute e prevenire o ritardare il diabete di tipo 2 dopo aver avuto il diabete gestazionale è continuare a mangiar sano e rimanere attiva.
Il bambino potrebbe essere a rischio di obesità: il suo pediatra monitorerà regolarmente il suo peso.